a cura di
Raffaele Ferraro
8-05-2017

La salita

Rilanci l’andatura, sei in una posizione aerodinamica, smetti di pedalare e ti fai trasportare un po’ dalla scia, poi decidi di rallentare e goderti il panorama, vento tra i capelli, sei felice, pedali col sorriso, poi riparti, e pedali ancora lungo la strada. Ad un certo punto, una curva. Niente di strano. Una curva come tante. La prendi un po’ larga. E’ bello spezzare il ritmo ed affronti la curva felice. La strada gira, ti pieghi, finisci la curva e scopri la sorpresa che è lì ad aspettarti. La salita.

C’è sempre un po’ di timore in ognuno di noi ogni volta che ci troviamo di fronte ad una salita. La salita non è la pianura, figuriamoci la discesa. La salita merita un rispetto particolare, non va mai sottovalutata altrimenti ti presenta il conto molto prima di quanto tu ti aspetti. La salita è la tesi di laurea del ciclismo.

Sali sui pedali. Una pedalata sempre più lenta. Il rapporto sempre più agile. Le gambe si induriscono, il vento tra i capelli non lo avverti più, il panorama circostante non ti distrae più. Sei solo. Sei concentrato esclusivamente sulla strada.  I pensieri si azzerano. Ascolti il tuo corpo, la tua mente e le tue gambe. E solo grazie ad un giusto bilanciamento tra queste tre componenti, puoi affrontare la salita nel miglior modo possibile.

La salita è bastarda. Ma è la bastarda che ami di più.